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Uno spazio alpino condiviso: il ruolo degli indennizzi nella riduzione dei conflitti uomo-fauna selvatica

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Uno spazio alpino condiviso: il ruolo degli indennizzi nella riduzione dei conflitti uomo-fauna selvatica
Uno spazio alpino condiviso: il ruolo degli indennizzi nella riduzione dei conflitti uomo-fauna selvatica -

La coesistenza tra l’uomo e fauna selvatica nell’ecosistema alpino si sviluppa attraverso continue interazioni che, talvolta, si evolvono in “conflitti” che possono provocare diversi pregiudizi a chi ha stabilito in montagna la propria attività economica. La legge mitiga gli effetti di tali conflitti tramite strumenti di riequilibrio economico: si tratta di indennizzi o risarcimenti? E a quanto ammontano?

Quando si pensa ad un ambiente prevalentemente alpino, affiorano subito alla mente immagini evocative di paesaggi incontaminati, alte vette, pascoli e boschi. In tale ambiente naturale vive anche l’uomo. Anche appunto. In territori come quelli delle Province Autonome di Trento e di Bolzano (soprav)vivono ancora coltivatori e allevatori che lavorano, spesso anche ad alta quota, a stretto contatto con un ecosistema complesso, popolato da interpreti diversi nel linguaggio ma simili nell’appartenere ad un territorio patrio condiviso. La convivenza tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda non sempre afferisce ad un rapporto prettamente estetico. Non sempre infatti tale coesistenza può risultare “pacifica” in quanto anche nell’alveo delle interazioni tra uomo e natura non esiste una visione interpretativa definita, capace di ricondurre ad armonia situazioni di tensione manifesta. L’esempio emblematico, oggetto del presente intervento, è rappresentato dalle interazioni tra uomo e fauna selvatica, argomento probabilmente notorio e agli occhi di alcuni assai discusso, nell’affrontare il quale ci affideremo a considerazioni di diritto e a dati aggiornati, convinti che la più alta categoria dell’intelletto immaginativo sia sempre eminentemente matematica (Edgar Allan Poe) e con l’ambizione di, quantomeno, abbozzare uno scenario evolutivo della situazione che vada oltre ieri ed oggi e si concentri sul domani.

L’aspetto negativo di tali interazioni erompe quando si verifica un danno – dall’entità spesso (molto) variabile – arrecato dalla fauna selvatica a coltivazioni, allevamenti, all´incolumità (psico)fisica dell’uomo e alle sue proprietà (tali o presunte). In questa complessa dimensione di causa-effetto, ciò che si dovrebbe perseguire è il giusto bilanciamento tra i contrapposti interessi, parimenti meritevoli di tutela, della collettività al ripopolamento faunistico e dei coltivatori alla preservazione delle loro attività. In questa direzione, la strada dell’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica non costituisce un ristoro economico versato all´agricoltore o all´allevatore, bensì uno strumento di riequilibrio di contrasti tra mondo agricolo ed enti pubblici di gestione territoriale. Con queste premesse è quindi essenziale che il procedimento di denuncia, stima del danno ed erogazione dell’indennizzo avvenga nel modo più soddisfacente, chiaro e veloce possibile.

Indennizzo o risarcimento? Una questione giuridica e pratica

Nella realtà dei fatti, tali procedure non risultano agevoli per il soggetto danneggiato e anzi, le incertezze partono proprio dalle definizioni: la somma erogata ai fini di ristorare il danno subito a causa della fauna selvatica costituisce un indennizzo o un risarcimento?

Prima di rispondere a questa domanda, bisogna chiarire chi è il soggetto responsabile a cui il danneggiato potrà richiedere il contributo economico.

Dei danni provocati dalla fauna selvatica – non più res nullius come si riteneva in passato, in quanto oggi la legge la ritiene patrimonio indisponibile dello Stato – risponde astrattamente quest’ultimo, laddove la legge non individui nessun altro soggetto responsabile. Del danno non altrimenti risarcibile arrecato alla produzione agricola e all’allevamento dalla fauna selvatica, risponde la Regione sempre se le disposizioni normative non individuino altro soggetto responsabile (ex art. 26, L. 11 febbraio 1992, n. 157).  Le Province Autonome di Trento e di Bolzano provvedono direttamente in base a proprie Leggi Provinciali e determinazioni delle Giunte Provinciali.

Per quanto riguarda la differenza tra indennizzo e risarcimento, la giurisprudenza ha mostrato orientamenti ondivaghi a favore sia dell’istituto del risarcimento (l´art. 26, L. 11 febbraio 1992, n. 157 c.d. Legge Nazionale sulla caccia fa esplicitamente riferimento al risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria) sia a quello dell’indennizzo (art. 15, L. 6 dicembre 1991, n. 394 c.d. Legge Quadro sulle Aree Protette). A lungo sulla questione non si è fatto chiarezza. Oggi si ritiene, stante la giurisprudenza maggioritaria, che le somme erogate dall’ente pubblico (Regioni e Province Autonome) siano versate al soggetto danneggiato dalla fauna selvatica a titolo di indennizzo: “non si è in presenza di un risarcimento del danno (..), ma di una misura indennitaria”. La differenza tra i due istituti non sta solo nel nome. Il risarcimento presuppone a carico dell’Amministrazione responsabile profili di dolo o colpa rilevanti ex art. 2043 c.c., che dovranno quindi essere provati. Al contrario, il procedimento indennitario si basa su un meccanismo di responsabilità c.d. oggettiva, che si attiva indipendentemente dalla prova del dolo o della colpa della Pubblica Amministrazione. Inoltre, essendo la protezione della fauna selvatica un “valore”, all’indennizzo non si associa necessariamente un giudizio di disvalore nei confronti dell’ente tenuto al pagamento in quanto il lamentato pregiudizio economico è intimamente connesso alla tutela di interessi squisitamente pubblicistici, qual è quello alla protezione dell’ambiente naturale e, in particolare, della fauna selvatica.

La Provincia Autonoma di Trento indennizza il danno non altrimenti risarcibile da grandi carnivori a chiunque abbia la disponibilità dei beni danneggiati materiali, immobili o mobili, compresi gli animali e i danni alle persone al 100% della spesa ammessa (la cui entità non deve essere inferiore ad € 200,00) e che abbia realizzato idonee opere per prevenire le incursioni. Indennizza invece i danni da altra fauna selvatica diversa dai grandi carnivori alle sole coltivazioni agricole al 70% della spesa ammessa, di entità non inferiore ad € 2.000,00 per frutteti e vigneti o ad € 1.000,00 per tutte le altre colture (sono titolati all’indennizzo solo soggetti dotati di partita IVA agricola), esclusi quelli causati da avifauna. La Provincia Autonoma di Bolzano eroga indennizzi, oltre che a seguito di danno causato da grandi carnivori (indennizzato al 100% della spesa ammessa), per il danno causato a patrimoni zootecnici, apiari e agricoli da specie predefinite, all´80% della spesa ammessa, non inferiore ad € 2.000,00 Euro per danni o reimpianti di colture frutticole e viticole e non inferiore ad € 500,00 Euro per altre colture. Sono legittimati all´erogazione dell´indennizzo da parte della Provincia Autonoma di Bolzano imprenditori agricoli, apicoltori, enti pubblici, associazioni agrarie, differenziati a seconda della categoria della specie che ha causato il danno.

Indennizzi erogati dal 2007 al 2017 nelle Province Autonome di Trento e Bolzano

Le precisazioni di diritto fornite vogliono essere propedeutiche alla lettura del dato riportato nei grafici a seguire e intendono altresì testimoniare come la complessità del supporto normativo certamente non faciliti la chiarezza degli strumenti messi in campo a favore dei soggetti coinvolti in tali interazioni.

Totale indennizzi erogati / anno nella Provincia Autonoma di Bolzano suddivisi per specie. Fonte: Ufficio Caccia e Pesca, Provincia Autonoma di Bolzano.

Totale indennizzi erogati / anno nella Provincia Autonoma di Trento suddivisi per specie. Fonte: Servizio Agricoltura, Provincia Autonoma di Trento, Rapporti Orso – Grandi carnivori 2007-2017, Servizio Foreste e fauna, Provincia Autonoma di Trento.
Sopra ad ogni colonna è riportata la somma totale degli indennizzi erogati / anno.

I grafici rappresentati mostrano degli andamenti non lineari, dovuti principalmente all’effettivo incremento o diminuzione dei danni occorsi e alla loro intensità nel corso dell’arco temporale esaminato, ma anche al processo evolutivo della disposizione legislativa. La lettura delle normative provinciali consente, infatti, di evidenziare significative differenze tra le due Province Autonome, che in parte spiegano la diversa entità degli indennizzi erogati. Anche all’interno della stessa Provincia Autonoma di Bolzano le variazioni del dato normativo influenzano l’ammontare delle somme erogate: alla decisione della Giunta di indennizzare anche i danni causati dal ghiro, si nota un corrispondente aumento degli indennizzi versati a partire dall’anno 2014: nel 2015 sono stati versati €41.408,60 a titolo di indennizzo per i danni causati da questo animale. Anche l’intensificarsi della presenza di grandi carnivori è un dato rilevante. Ad esempio, il lupo è presente sui territori delle Province di Trento e Bolzano a partire dal 2010: all’aumentare degli esemplari di tale specie si nota un aumento degli indennizzi, seppur in quantità significativamente minori rispetto a quanto versato a seguito di danno causato da orso bruno e da altra fauna selvatica.

In conclusione, va ricordato che tali dati non restituiscono una fotografia completa dell’impatto economico dei conflitti tra uomo e fauna selvatica, in quanto l’indennizzo è versato solo per le fattispecie per i quali è previsto. La sua erogazione inoltre, dipende dallo svolgimento di una perizia e dal rispetto di norme sostanziali e procedurali. Solo una corretta informazione quindi, unita ad un efficace azione amministrativa di supporto e di prevenzione di quello che è percepito come un danno “ingiusto”, potrà porre le basi per una convivenza possibile con la fauna selvatica. Il dato numerico mostra cifre che ancora ampiamente consentono, o meglio incoraggiano, misure per la realizzazione di presidi di prevenzione dedicate.

Autori: Angelica Giovannini, Isidoro De Bortoli

Grazie a Fabian Schwingshackl per l’attività di ricerca e elaborazione dati.

SOURCES:

Riferimenti normativi e giurisprudenziali essenziali:

Art. 1, L. 27 dicembre 1977 n. 968; ora art. 1, L. 11 febbraio 1992, n. 157, http://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1992-02-25&atto.codiceRedazionale=092G0211&queryString=%3FmeseProvvedimento%3D%26formType%3Dricerca_semplice%26numeroArticolo%3D1%26numeroProvvedimento%3D157%26testo%3D%26annoProvvedimento%3D1992%26giornoProvvedimento%3D&currentPage=1

Provincia Autonoma di Trento, L.P. 9 dicembre 1991, n. 24, art. 33 (https://www.consiglio.provincia.tn.it/leggi-e-archivi/codice-provinciale/archivio/Pages/Legge%20provinciale%209%20dicembre%201991%2C%20n.%2024_933.aspx); Delibera della Giunta Provinciale n. 2296 di data 3 novembre 2006 ss.mm. (https://grandicarnivori.provincia.tn.it/Danni-e-misure-di-prevenzione/Modulistica-e-normativa); Delibera della Giunta Provinciale n. 421 di data 25.03.2016 s.m. (http://www.trentinoagricoltura.it/Trentino-Agricoltura/Altri-aiuti/Danni-all-agricoltura/Opere-di-prevenzione)

Provincia Autonoma di Bolzano, L.P. 17 luglio 1987, n. 14, art. 37 (http://lexbrowser.provinz.bz.it/doc/it/lp-1987-14/legge_provinciale_17_luglio_1987_n_14.aspx?view=1); Delibere della Giunta Provinciale n. 20 (http://www.provincia.bz.it/aprov/giunta-provinciale/delibere.asp?act_search=&act_subjectIt=&act_number=20&act_from=10%2F01%2F2017&act_to=10%2F01%2F2017&act_type=&act_action=0s) e 21 (http://www.provincia.bz.it/aprov/giunta-provinciale/delibere.asp?act_search=&act_subjectIt=&act_number=21&act_from=10%2F01%2F2017&act_to=10%2F01%2F2017&act_type=&act_action=0s) di data 10.01.2017

Cass. Civ. Sez. III, 08.02.2016, n. 2374

Cass. Civ. Sez. III, 08.02.2016, n. 2375

Cass. Civ., Sez. Un., 29.11.2000, n. 1232

Link utili:

Dati forniti dall’Ufficio Caccia e Pesca, Provincia Autonoma di Bolzano (http://www.provincia.bz.it/agricoltura-foreste/fauna-caccia-pesca/fauna.asp)

Dati forniti dal Servizio Foreste e Fauna, Provincia Autonoma di Trento (https://forestefauna.provincia.tn.it/Fauna)

Dati forniti dal Servizio Agricoltura, Provincia Autonoma di Trento (http://www.trentinoagricoltura.it/Trentino-Agricoltura/Altri-aiuti/Danni-all-agricoltura/Danni-da-fauna-selvatica)

Rapporti Orso e Grandi Carnivori, anni 2007-2017, https://grandicarnivori.provincia.tn.it/Rapporto-Orso-e-grandi-carnivori

Riga F., Genghini M., Cascone C., Di Luzio P. (A cura di), 2011. Impatto degli Ungulati sulle colture agricole e forestali: proposta per linee guida nazionali. Manuali e linee guida ISPRA 68/2011, http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-linee-guida/impatto-degli-ungulati-sulle-colture-agricole-e

Immagine:

  1. Segantini, Mezzogiorno sulle Alpi, http://www.artribune.com/report/2014/10/segantini-avanguardista-ante-litteram/attachment/giovanni-segantini-mezzogiorno-sulle-alpi-1891-st-moritz-museo-segantini-deposito-della-fondazione-otto-fischbacher-giovanni-segantini/

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Citation

https://doi.org/10.57708/b22008070
Giovannini, A., & De Bortoli, I. Uno spazio alpino condiviso: il ruolo degli indennizzi nella riduzione dei conflitti uomo-fauna selvatica. https://doi.org/10.57708/B22008070

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