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Agricoltura: un rapporto analizza gli elementi chiave per uno sviluppo sostenibile

Per la prima volta un team di ricerca fa il punto della situazione sulla sostenibilità dell’agricoltura in Alto Adige

© henryn0580 - stock.adobe.com

Scienza, società e politica non sono mai state così d'accordo: il futuro è della sostenibilità. L'agricoltura gioca un ruolo centrale, e anche su questo c'è accordo. Le opinioni però differiscono ampiamente su come dovrebbe essere questo sviluppo sostenibile. Il “Rapporto sulla sostenibilità dell’agricoltura” vuole offrire una base per un dibattito obiettivo e per un processo decisionale informato.

“Quando si parla di sostenibilità si ha spesso l'impressione che i sentimenti e le opinioni abbiano più peso di dati e fatti", sottolinea la curatrice Ulrike Tappeiner, di Eurac Research. Il nuovo rapporto a firma di 16 autrici e autori che fanno ricerca in Eurac Research e nelle Università di Bolzano e Innsbruck vuole basare la discussione su un piano oggettivo. La raccolta dei dati e la loro analisi forniscono un quadro dei tre pilastri dell’agricoltura in Alto Adige: gli aspetti ecologici, sociali ed economici. Con più di 60 illustrazioni che presentano i dati sotto forma di mappe, grafici e tabelle, il “Rapporto sulla sostenibilità dell’agricoltura” fornisce informazioni su una vasta gamma di argomenti come la successione agricola, il benessere degli animali, la difesa delle piante, il ruolo delle donne o la stabilità economica. Malgrado una collezione molto ricca di dati e fatti, il rapporto è solo una prima analisi: molte sono ancora le lacune da colmare e molti aspetti devono essere esplorati più a fondo. Il rapporto vuole essere uno strumento per preparare alle sfide del futuro sia chi lavora nel settore agricolo sia il pubblico in generale.

Con questo rapporto vogliamo contribuire a migliorare il dialogo tra agricoltura e società.

Ulrike Tappeiner

E queste sfide sono notevoli, anche perché il settore agricolo negli ultimi decenni si è trovato a fronteggiare richieste sempre maggiori e sempre più diversificate: ci si aspetta che fornisca cibo sano, sfrutti le energie rinnovabili, usi le risorse con parsimonia, contribuisca alla tutela dell’ambiente e delle specie mitigando i cambiamenti climatici, preservi il paesaggio e altro ancora. Allo stesso tempo, società e agricoltura sembrano essersi allontanate. “Con il nostro rapporto, vogliamo anche contribuire a migliorare il dialogo tra le due parti”, si augura la curatrice Ulrike Tappeiner. Al fine di tracciare un quadro il più possibile preciso, il team di ricerca ha analizzato tutte le aree di attività più importanti per il settore agricolo e ha preso in considerazione sia la situazione delle singole aziende sia gli sviluppi a livello provinciale. In molti contesti mancano tuttavia informazioni e dati essenziali per un’analisi più approfondita. “Ci siamo resi conto che rispetto a tematiche particolarmente sensibili come i consumi di acqua, l’uso di pesticidi o lo stato della biodiversità sono disponibili solo pochi dati o dati non sufficientemente dettagliati", spiega l’ecologo Georg Niedrist. “Disporre di dati in modo sistematico e trasparente contribuirebbe a ridurre la diffidenza reciproca tra agricoltura e società”.

La carenza di informazioni fondate si fa sentire per quanto riguarda numerosi aspetti sociali. I dati statistici disponibili rivelano alcune aree problematiche, per esempio il fatto che in un quinto dei comuni dell’Alto Adige la successione delle aziende agricole è una questione particolarmente delicata perché più della metà delle aziende sono gestite da persone ultrasessantenni. Nel rapporto si caldeggiano indagini più dettagliate su fattori come la soddisfazione sul lavoro, le relazioni intergenerazionali o il rischio di essere sovraccaricati dalle attività secondarie e da nuove iniziative. Poiché le componenti sociali sono cruciali per garantire la resilienza del settore in tempi di crisi, è necessario approfondirne la conoscenza se si vuole sostenere efficacemente il sistema delle aziende agricole familiari.

La crisi più recente, la pandemia di Covid 19, si è verificata quando il rapporto era già in gran parte completato, e le sue conseguenze non potevano più essere prese in considerazione. Gli effetti della pandemia si fanno già sentire sull’agricoltura, soprattutto nella sfera economica. Per questo la base dei dati economici non riflette pienamente la situazione attuale. Tuttavia autrici e autori sono arrivati alla conclusione che in Alto Adige le aziende agricole gestite come principali fonti di reddito sono solide dal punto di vista finanziario e possono quindi essere abbastanza resilienti in tempi di crisi. Prima dell’emergenza, le entrate di queste imprese erano in media superiori a quelle delle regioni vicine. E anche se i guadagni erano relativamente bassi, la struttura di finanziamento e le spese basse garantivano stabilità economica – una condizione che può giocare un ruolo decisivo in tempi di crisi.

Ci siamo resi conto che rispetto a tematiche particolarmente sensibili come i consumi di acqua, l’uso di pesticidi o lo stato della biodiversità sono disponibili solo pochi dati o dati non sufficientemente dettagliati.

Georg Niedrist

La crisi più recente, la pandemia di Covid 19, si è verificata quando il rapporto era già in gran parte completato, e le sue conseguenze non potevano più essere prese in considerazione. Gli effetti della pandemia si fanno già sentire sull’agricoltura, soprattutto nella sfera economica. Per questo la base dei dati economici non riflette pienamente la situazione attuale. Tuttavia autrici e autori sono arrivati alla conclusione che in Alto Adige le aziende agricole gestite come principali fonti di reddito sono solide dal punto di vista finanziario e possono quindi essere abbastanza resilienti in tempi di crisi. Prima dell’emergenza, le entrate di queste imprese erano in media superiori a quelle delle regioni vicine. E anche se i guadagni erano relativamente bassi, la struttura di finanziamento e le spese basse garantivano stabilità economica – una condizione che può giocare un ruolo decisivo in tempi di crisi.

Infine, autrici e autori indicano alcune misure che contribuirebbero a migliorare l’agricoltura sostenibile. Importanti punti di partenza sono la progettazione di programmi di sostegno, la formazione e la consulenza, ma anche l’impiego di indicatori per il monitoraggio dello stato di salute degli animali, nuovi concetti di marketing e la sensibilizzazione del mercato dei consumi. Per esempio, la sensibilizzazione al fatto che i prodotti agricoli non possono essere sempre esteticamente perfetti e al fatto che dovremmo essere pronti a pagare un prezzo giusto per gli alimenti del nostro territorio.

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