Palermo: Un esempio è la Francia, che è molto centralizzata dal punto di vista costituzionale, ma ha attuato una decentralizzazione durante la pandemia in modo che le regioni e i dipartimenti potessero emanare ordinanze diverse. In paesi molto decentrati, invece, come la Svizzera o il Belgio, dove in tempi normali non c’è sempre una cultura della fiducia tra il governo centrale o le regioni e le comunità, i diversi livelli sono stati molto disponibili a collaborare nella situazione di emergenza.
Belser: Forse stiamo anche scoprendo cause diverse alla base delle diverse reazioni: le dimensioni, ad esempio. Il fatto che l’Australia sia stata più federale che mai durante la crisi e abbia perfino chiuso i confini subnazionali ha probabilmente a che fare anche con la vastità del paese che ha reso possibile prendere questa decisione. Mentre Belgio e Svizzera potrebbero aver reagito in modo così centralizzato perché sono stati piccoli e interconnessi.
Quindi la forma di governo non è stata davvero rilevante per la risposta alla crisi?
Palermo: In un aspetto importante la struttura degli stati ha giocato un ruolo decisivo: nel modo in cui sono state prese le decisioni. Si è trattato di una decisione a livello locale o regionale, oppure centrale? In Francia, come in Italia, è stato chiaramente lo stato centrale a decidere ciò che le regioni o i comuni potevano fare; al contrario, in Germania, ad esempio, i Länder e il governo federale hanno deciso congiuntamente che lo stato centrale dovesse assumere determinati poteri. La direzione in cui si esercita il potere fa una grande differenza: anche una soluzione ragionevole, se dettata dall’alto, difficilmente sarà accettata nella stessa misura di una decisione presa a livello locale, che poi magari delega sensatamente i poteri al governo centrale.
Belser: Questo è il punto centrale: in fondo, non stiamo esaminando solo le varie risposte alla crisi e la loro efficienza, ma soprattutto la legittimità democratica delle decisioni.
Come si misura questa legittimità democratica?
Palermo: Attraverso una serie di indicatori. Si tratta di criteri come i diritti di partecipazione della popolazione in generale e di quella interessata, l’inclusione delle minoranze, la sostenibilità economica. Anche la fiducia nelle istituzioni è uno degli aspetti; i colleghi di Anversa stanno indagando questo tema. Alla fine vedremo quanti di questi indicatori erano presenti nei vari casi e in che misura.