“Finché morte non ci separi” è un titolo curioso per un articolo scientifico, ma è proprio così che le autrici e gli autori hanno scelto di intitolare il loro lavoro sulla necropoli preistorica di Verona, per mettere in luce l’importanza delle relazioni tra persone e animali nelle società pre-romane. Il ritrovamento di Verona ha portato alla luce centinaia di sepolture, in molte delle quali persone e animali erano deposti vicini. “L'assenza di parentele tra gli individui sepolti con animali è un risultato molto importante per la conoscenza della struttura sociale dei gruppi pre-romani che abitavano l’Italia settentrionale nella tarda Età del Ferro”, spiega Stefania Zingale, genetista di Eurac Research che ha coordinato i campionamenti per le analisi genetiche a Verona e ha condotto le analisi paleogenetiche a Bolzano. “Lo studio mostra come queste particolari sepolture non siano legate allo status sociale degli individui o all’appartenenza a determinate famiglie. La struttura della società era con molte probabilità più complessa di quanto si pensi”. Le analisi hanno mostrato che anche bambini sono stati sepolti insieme agli animali. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che i cani ritrovati con gli umani non avevano una dieta comune, segno che avevano ruoli diversi nella vita delle persone. Con i dati ottenuti ora sarà possibile affrontare nuovi interrogativi; ad oggi si sa molto poco delle popolazioni che abitavano l’area alpina nell’epoca pre-romana. L’analisi delle sepolture può dare molte risposte poiché i rituali funerari sono ricchi di simboli e tradizioni attraverso i quali le comunità esprimono i propri elementi costitutivi culturali, sociali ed economici.
Le analisi del DNA si sono focalizzate anche sul profilo genetico dei reperti umani e hanno mostrato che questi individui vissuti nella tarda Età del Ferro hanno linee materne mitocondriali simili ad altri individui europei dello stesso periodo. Con altri gruppi di popolazioni europee condividevano anche alcuni elementi culturali: l’analisi delle sepolture e dei corredi funerari ha messo in luce alcune similitudini con le tradizioni culturali transalpine, forse mescolate con elementi locali (Venetici) e mediterranei (Romani).