Tra gli scettici c'è anche l’amministrazione altoatesina. In provincia di Bolzano l’installazione di impianti agrivoltaici non è prevista dalla normativa. Come far fronte a questa chiusura?
David Moser Nel progetto lavoriamo insieme al Bauernbund, l’associazione degli agricoltori altoatesini. Da parte loro c’è apertura e curiosità. Sta diventando sempre più chiaro che il fotovoltaico e l'agricoltura possono avere un rapporto reciprocamente vantaggioso, se la scelta non ha come obiettivo primario la produzione elettrica, ma si valuta la sinergia con la produzione agricola.
Dobbiamo lavorare ancora sull'accettazione e l'interesse sociale per le soluzioni agrivoltaiche in modo che la proposta tecnologica non venga fraintesa.
È importante far sapere che l’agrivoltaico può essere applicato in contesti diversi con una integrazione armoniosa con il territorio, così anche le amministrazioni locali potrebbero vederlo come un’opportunità. E secondo i nostri dati, è un’opportunità che è un peccato non sfruttare: utilizzando poco più del tre per cento della superficie coltivata a meleti e vigneti si raggiungerebbero gli obiettivi sul fotovoltaico previsti dal Piano Clima della Provincia.
Proprio per supportare le amministrazioni, nel progetto abbiamo pubblicato un position paper (disponibile su www.symbiosyst.eu) dove spieghiamo i punti principali da considerare quando si definiscono linee guida e aspetti normativi sull’agrivoltaico. Il nostro documento è pensato per fornire un punto di partenza che eviti un uso errato della definizione di agrivoltaico e che faccia invece risaltare l'aspetto agronomico.
Come si sta evolvendo la tecnologia?
David Moser Nel progetto europeo Symbiosyst, avviato quasi un anno fa, stiamo puntando a far diventare gli impianti più convenienti dal punto di vista economico. Servono soluzioni standardizzate che comprendano moduli fotovoltaici, strutture di montaggio e sistemi di funzionamento e manutenzione semplici, adattabili alle esigenze di varie colture in climi e paesaggi diversi. Lavoriamo insieme ad aziende e centri di ricerca rinomati a livello internazionale per sviluppare soluzioni innovative e le testeremo sul campo in quattro scenari agricoli diversi per posizione, clima, dimensioni e tipo di colture (uno è l’Alto Adige con l’impianto descritto prima).