Concretamente il sistema del complemento è formato da un insieme di proteine che circolano in forma inattiva nel nostro sangue. Quando c’è qualcosa che non va, le proteine reagiscono, “attivandosi” a vicenda, legandosi tra loro e talvolta eliminando direttamente la minaccia. In altri casi invece allertano ulteriori rami del sistema immunitario.
In ogni caso, a contatto con determinati agenti estranei – come virus o batteri – le proteine iniziano una reazione a catena. In gergo si parla di una vera e propria “cascata” che partecipa al processo di difesa contro le infezioni. Ovviamente questa attivazione deve essere anche controllata e modulata dal nostro organismo, per evitare di danneggiare le nostre cellule.
Nei laboratori dell’Università Medica di Innsbruck, questa “cascata enzimatica”, ovvero l’attivazione del sistema del complemento, è stata indotta artificialmente – in provetta e su larga scala. È stata così valutata la capacità del sistema di rispondere a un pericolo esterno. Ad essere analizzati in vitro sono stati cinquemila campioni di siero raccolti dallo studio CHRIS, lo studio di popolazione di lungo periodo avviato in Alto Adige nel 2011 coinvolgendo oltre 13.000 partecipanti.
L’analisi ha fornito una mappatura di come si distribuisce l’attivazione del sistema del complemento nella popolazione generale in Alto Adige, fornendo informazioni sul sistema immunitario che potrebbero essere la base per ulteriori indagini epidemiologiche.